Nato a Villa San Giovanni (RC) il 28 aprile del 1943, compie tutti gli studi a Messina dove nel 1966 si laurea in Giurisprudenza.
Dopo aver superato molti concorsi, fra cui quello di Consigliere di prefettura, nel 1970 entra in Magistratura.

Destinato al Tribunale di Varese, vi svolge le funzioni di giudice civile, dei fallimenti, delle esecuzioni e del dibattimento penale, occupandosi di importanti e complessi processi fra cui quello a carico della giornalista e scrittrice Camilla Cederna, autrice del ben noto Giovanni Leone, la carriera di un Presidente, che gli merita lusinghieri apprezzamenti da parte del
Consiglio Giudiziario di Milano.
Sposatosi nel 1975 a Catania e successivamente divenuto padre di tre figli, Giancarlo, Alberto e Alessandra, nel 1979 viene trasferito, su sua domanda, presso il Tribunale di Catania alla III Sezione Penale.
L'allora Presidente della Sezione, nel suo rapporto informativo, lo ha definito «magistrato di veramente eccezionale valore, sia per preparazione tecnico-giuridica, che per intelligenza e acume nell'esame delle risultanze processuali e per l'estremo rigore nella valutazione delle prove... ».

Nel 1982, prima che iniziasse la stagione dei maxi processi, ha fatto parte del Collegio che si è occupato della prima inchiesta contro la criminalità organizzata catanese, per la quale, in mancanza di aule non ancora rese idonee a contenere le decine di imputati, il Collegio ha tenuto udienza presso una palestra adattata alla bisogna.
Nel 1986 gli vengono conferite le funzioni di Giudice Istruttore e negli anni '88-'89 fa parte del “pool antimafia” dell'Ufficio Istruzione di Catania, dove si occupa, oltre che degli ordinari processi, di due maxi inchieste aventi ad oggetto centinaia di imputazioni fra cui, associazione per delinquere di stampo mafioso, traffico di stupefacenti e circa cinquanta fra omicidi e tentati omicidi.Per la gravità dell'inchiesta lui e la famiglia sono stati in quel periodo costretti a vivere sotto scorta.

Le due sentenze hanno richiesto la redazione di circa duemila cartelle dattiloscritte ed hanno meritato, per l'impegno profuso, per la corretta soluzione delle questioni giuridiche affrontate e per l'esemplare impostazione data all'immensa mole di elementi raccolti, l'apprezzamento e l'elogio anche da parte dell'allora Procuratore Generale di Catania, espressi durante il discorso inaugurale dell'anno giudiziario 1990.
Nel 1996 viene nominato Presidente Aggiunto dell'Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Catania e nel 2009 Presidente dello stesso Ufficio, dove stimato e benvoluto da tutti, svolge il suo servizio fino all'ultimo con grande professionalità e straordinaria umanità.

Magistrato di indiscusso valore, ma anche marito e padre esemplare, si spegne per una grave malattia il 6 maggio del 2012.